Home > Screening cervicale test pagina principale

Screening cervicale test pagina principale

Che cos'è e da cosa è provocato il tumore del collo dell'utero

È un tumore della parte inferiore dell'utero, che collega il corpo dell'utero alla vagina, chiamata collo dell'utero o cervice.

La causa primaria del tumore del collo dell'utero è l'infezione da parte di un virus molto diffuso, che la maggior parte delle persone prende almeno una volta nella vita: il papilloma virus umano (HPV - “Human Papilloma Virus”). Però, solo pochissime delle donne con infezione da HPV sviluppano un tumore del collo dell’utero.

Infatti, di solito l’infezione non causa alcuna alterazione e si risolve da sola.

In una minoranza di casi provoca delle lesioni a livello del collo dell’utero. La maggior parte delle lesioni guarisce spontaneamente ma alcune, se non curate, progrediscono lentamente verso forme tumorali. Ci vogliono però molti anni perché le lesioni si trasformino.

Facendo regolarmente lo screening si possono scoprire e curare le lesioni della cervice prima che si trasformino in un cancro invasivo.

I test per lo screening del tumore del collo dell’utero utilizzati nel programma veneto sono il Pap-test e il test HPV.

Il Pap-test è l’esame al microscopio delle cellule (citologia) prelevate dal collo dell’utero che consente di rilevare eventuali alterazioni cellulari sospette.

Il test HPV è un esame in grado di rilevare la presenza del papilloma virus umano, attraverso la ricerca del DNA virale nelle cellule del collo dell’utero.

In linea con quanto raccomandato dal Ministero della Salute, la Regione Veneto introdurrà gradualmente, a partire dal 2015, il test HPV come test primario nei programmi di screening cervicale, per le donne dai 30 ai 64 anni, mantenendo il Pap-test come test primario per le donne dai 25 ai 29 anni.

La ricerca scientifica ha infatti dimostrato che lo screening con test HPV, effettuato ogni 5 anni, è ancora più efficace dello screening basato su Pap-test effettuato ogni 3 anni.

Lo screening con il Pap-test resta molto efficace, ed è l’esame di prima scelta per le donne di età compresa fra i 25 e i 29 anni. In questa fascia di età il test HPV è attualmente sconsigliato, perché può evidenziare più facilmente lesioni che potrebbero guarire da sole, e quindi aumenta il rischio di esami e trattamenti inutili per lesioni che scompaiono spontaneamente.

Il prelievo per il Pap-test è veloce, in genere non provoca dolore, e può dare al massimo un po' di fastidio alla donna. Dopo aver applicato un divaricatore nella vagina, l’ostetrica passa una piccola spatola e/o uno spazzolino sul collo dell’utero per raccogliere le cellule che vi sono appoggiate. Queste cellule vengono poi strisciate su un vetrino per l’invio al laboratorio dove verranno esaminate al microscopio da personale specializzato. L’utilizzo di materiale monouso garantisce le condizioni di sicurezza igienica.

Il prelievo per il test HPV si esegue, come il Pap-test, con il semplice prelievo delle cellule appoggiate sul collo dell’utero. Il materiale prelevato viene inviato al laboratorio per la ricerca del DNA dei tipi di papilloma virus umano correlati allo sviluppo del tumore della cervice uterina.

Nell’anno 2021, 10.000 donne residenti nell’Aulss9 Scaligera saranno invitate ad effettuare il test HPV con modalità di auto-prelievo, nell’ambito del Progetto Regionale “Utilizzo dell’auto-prelievo nel programma di screening per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina con test per Papilloma virus (HPV) nell’AULSS9 Scaligera”. Per maggiori informazioni sul Progetto è possibile consultare la pagina Lo Screening Cervicale arriva a casa tua (link interno)

Nel Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 è previsto il posticipo del primo invito a partecipare al programma di prevenzione al tumore al collo dell’utero a 30 anni per le sole ragazze vaccinate contro il Papillomavirus (HPV) nelle campagne vaccinale delle 12-enni.

In Regione Veneto, nel 2021, giunge alla chiamata attiva a partecipare allo screening cervicale la prima coorte di donne, nate nel 1996, invitate alla vaccinazione per HPV nel loro 12° anno d’età.

In considerazione di ciò, per garantire la massima appropriatezza nell’erogazione delle prestazioni, nel 2021 è prevista una rimodulazione dell’offerta di screening cervicale, che tenga conto non solo dell’età della donna, ma anche della sua storia vaccinale anti-HPV, come schematizzato di seguito:

Età, stato vaccinale donna, coorte di nascita della donna (°°°) Età in cui si è invitate allo screening Test di screening raccomandato e suo intervallo di tempo
(in caso di precedente esito negativo)
Donna, nata a partire dal 1996, che ha aderito alla vaccinazione anti-HPV a 12 anni d’età 30-64 anni Test HPV, da ripetere ogni 5 anni
Donna, nata a partire dal 1996, che non ha aderito alla vaccinazione anti-HPV a 12 anni d’età 25-64 anni Da 25 a 29 anni: PAP-test, ogni 3 anni
Da 30 a 64 anni: Test HPV, ogni 5 anni
Donna nate prima del 1996 25-64 anni Da 25 a 29 anni: PAP-test, ogni 3 anni
Da 30 a 64 anni: Test HP, ogni 5 anni

Lo spartiacque è data dalla coorte di nascita del 1996, in quanto nella Regione Veneto nel 2021, giunge alla chiamata allo screening la coorte di donne nate nel 1996 e invitate, a partire dal 2008, alla vaccinazione per HPV nel loro dodicesimo anno di vita.

Non è invece prevista la chiamata attiva allo screening cervicale per le donne sotto i 25 anni e con più di 64 anni per i seguenti motivi:

  • Sotto i 25 anni il tumore invasivo del collo dell'utero è molto raro
  • a partire dai 65 anni, se gli screening fatti in precedenza erano normali, il rischio di sviluppare un tumore è bassissimo.

Le evidenze scientifiche indicano che, dato lo sviluppo molto lento di questo tumore, l’intervallo ideale tra un test e il successivo è di 3 anni per il Pap-test, di 5 anni per il test HPV. Intervalli più brevi possono aumentare la probabilità di sottoporsi a esami di approfondimento e trattamenti inutili.

Le donne residenti nei comuni appartenenti all'Azienda Ulss 9 Scaligera, rientranti nella popolazione target della campagna di screening cervicale, ricevono a casa una lettera di invito da parte del Servizio di Screening di riferimento. Una volta ricevuto l'invito, la donna potrà contattare i recapiti indicati sulla lettera e fissare un appuntamento per effettuare lo screening nella sede del distretto, nel giorno e nell'orario più comodi. L'esame è completamente gratuito, non serve l'impegnativa del medico, ma basta portare con sé la lettera di invito, oltre alla tessera sanitaria con banda magnetica. È possibile inoltre ottenere un certificato per giustificare l'assenza dal lavoro.

Oltre alla modalità consueta di partecipazione, durante l’anno 2021, 10.000 utenti di età compresa fra i 30 e i 64 anni residenti in tutti i Distretti dell’Aulss 9 Scaligera saranno invitate a partecipare allo screening cervicale tramite un test HPV che può essere fatto da sole, senza recarsi in ambulatorio, usando un apposito kit per l’auto-prelievo che è recapitato a casa con la lettera d’invito. Il test è facile, sicuro ed indolore. Tale modalità di partecipazione è prevista dal Progetto Regionale “Utilizzo dell’auto-prelievo nel programma di screening per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina con test per Papilloma virus (HPV) nell’AULSS9 Scaligera”. Per chi volesse, contattando la segreteria di screening, sarà comunque possibile richiedere di partecipare allo screening con la modalità consueta. Tutte le informazioni sul Progetto, incluso il volantino informativo, sono disponibili nella pagina Lo Screening Cervicale arriva a casa tua (link interno)

Se la donna ha già eseguito di recente un test di screening per il tumore del collo dell’utero o non intende aderire all'invito, è importante che lo comunichi al numero indicato sulla lettera, in modo che l’appuntamento possa essere dato ad un'altra donna.

Nel caso la donna abbia fatto un test di screening di recente, sarà nuovamente invitata dopo tre anni (se ha fatto un Pap-test) o cinque anni (se ha fatto un test HPV) dall'ultimo test eseguito.

Se la donna ha subito un intervento di asportazione dell'utero (isterectomia), è pregata di contattare la segreteria dello screening cervicale per informazioni.

È possibile fare lo screening anche in gravidanza: si consiglia di consultare il proprio ginecologo di fiducia.

Per una buona riuscita dell'esame bisogna evitare l'uso di ovuli, creme o lavande vaginali nei 3 giorni precedenti, non avere rapporti sessuali e non fare un’ecografia transvaginale o visite ginecologiche nei 2 giorni precedenti lo screening. Inoltre è necessario che il ciclo mestruale sia finito da almeno 3 giorni e non ci siano perdite di sangue.

Esito del Pap-test. Se il Pap-test non rileva anomalie, la risposta verrà spedita a casa per lettera entro alcune settimane. In questo caso, la donna riceverà l'invito allo screening successivo dopo tre anni.

A volte, anche se il prelievo è stato effettuato accuratamente, è necessario ripetere il test, perché il numero di cellule raccolte è insufficiente per una corretta valutazione o perché è presente un'infiammazione che impedisce la lettura del vetrino. In questi casi nella lettera di riposta verranno fornite tutte le indicazioni utili per ripetere l'esame.

Se invece il Pap-test rileva anomalie, un operatore sanitario contatterà telefonicamente la donna e la inviterà ad eseguire un esame di approfondimento, cioè la colposcopia, anch'essa gratuita ed organizzata dal Programma.

È importante sapere che, in molti casi, un Pap-test anormale non significa la presenza di un tumore o di lesioni pre-tumorali significative.

Esito del test HPV. Se l'esame non mostra la presenza dell’HPV, la risposta verrà spedita a casa per lettera entro alcune settimane. In questo caso, la donna riceverà l'invito successivo allo screening dopo cinque anni (fino ai 64 anni).

Se invece il test mostra la presenza dell’HPV, le cellule già prelevate verranno esaminate al microscopio: in pratica, verrà eseguito anche il Pap-test sul campione già raccolto.

Se il Pap-test non evidenzia anomalie, la donna sarà invitata a ripetere un test HPV a distanza di un anno per capire se c’è ancora l’infezione. La grande maggioranza delle infezioni infatti scompare spontaneamente (oltre il 50% nel corso di un anno e circa l’80% in due anni).

Se invece il Pap-test evidenzia anomalie, la donna sarà invitata a fare una colposcopia di approfondimento.

Esito del test HPV con auto prelievo. Si rimanda alla consultazione della pagina Lo Screening Cervicale arriva a casa tua (link interno), per le modalità di comunicazione degli esiti e degli eventuali approfondimenti richiesti alle 10.000 donne invitate nel 2021 al Progetto Regionale “Utilizzo dell’auto-prelievo nel programma di screening per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina con test per Papilloma virus (HPV) nell’AULSS9 Scaligera”.

La colposcopia è un esame non doloroso, eseguito da uno specialista ginecologo, che permette la visione ingrandita del collo dell'utero e, in caso di necessità, l'effettuazione di piccoli prelievi mirati (biopsie). Il materiale prelevato viene poi analizzato al microscopio (esame istologico).

Chi partecipa al Programma di screening dell'ULSS 20 può effettuare la colposcopia presso l'ospedale di San Bonifacio oppure presso la sede distrettuale di via del Capitel a Verona.

Se l'esame istologico del materiale prelevato durante la colposcopia mostra delle lesioni tumorali o pre-tumorali (cosiddette CIN2-CIN3), la paziente viene avviata alle cure opportune e ai successivi controlli, tutti gratuiti ed organizzati dal Programma. Nella maggior parte dei casi è sufficiente un trattamento eseguibile in ambulatorio, che non compromette la fertilità futura della donna.
Come tutti gli esami medici, anche i test di screening cervicale presentano dei limiti.

In alcuni casi capita che il Pap-test mostri delle anomalie che vengono poi escluse dagli esami di approfondimento.

In casi molto più rari può accadere che una lesione sia presente ma non venga rilevata dal Pap-test o che un tumore invasivo si sviluppi nell'intervallo fra un test e il successivo. Per questo motivo è importante che la donna si rivolga al suo medico o al suo ginecologo di fiducia, se prima dell'invito successivo dovesse avere disturbi o sintomi ginecologici.

Bisogna inoltre ricordare che il Pap-test serve unicamente per la prevenzione del tumore del collo dell'utero. Per altri problemi ginecologici è necessaria la visita ginecologica.

Se il test HPV è positivo, cioè mostra la presenza del papilloma virus umano, non significa che ci sia o che comparirà una lesione pre-tumorale o tumorale. In questo caso le cellule raccolte vengono esaminate anche al microscopio (Pap-test) e solo se si rilevano anomalie viene indicato l’esame di approfondimento (colposcopia). Altrimenti si raccomanda la ripetizione del test HPV dopo un anno, per controllare se l’infezione sarà ancora presente: infatti la maggior parte delle infezioni da HPV guarisce da sola.

In questo modo si riesce a ridurre il numero di colposcopie senza diminuire la protezione. E’ importante sapere che solo una parte delle donne invitate a fare approfondimenti ha realmente una lesione pre-tumorale o tumorale.

Se il test HPV è negativo, cioè non mostra la presenza del papilloma virus umano, è molto improbabile che un tumore invasivo possa svilupparsi nell’intervallo tra un test e il successivo. Tuttavia non è possibile escludere completamente questa eventualità. È quindi importante che la donna presti attenzione alla comparsa di eventuali sintomi o disturbi e, nel caso, si rivolga al proprio medico di famiglia o al ginecologo di fiducia.

Il tumore del collo dell'utero è causato dal papilloma virus umano (HPV), un virus molto diffuso che si trasmette con i rapporti sessuali (completi e non), e solo molto raramente provoca lesioni che possono evolvere in un cancro, nel corso di molti anni. Solo alcuni tipi di HPV possono portare allo sviluppo del tumore (chiamati virus “ad alto rischio oncogeno”). L'uso del preservativo è utile per ridurre il rischio di trasmissione dell'HPV, ma non garantisce una prevenzione del 100%. Altri fattori possono aumentare il rischio di sviluppare questo tumore, ad esempio il fumo.

Da qualche anno esiste una vaccinazione contro alcuni tipi di HPV, responsabili di circa il 70% dei tumori del collo dell’utero. Attualmente, in Veneto, questa vaccinazione viene offerta gratuitamente a tutte le ragazze nel 12° anno di età ; inoltre può essere somministrata, dietro pagamento di una tariffa agevolata, anche alle donne fino ai 45 anni di età che ne fanno richiesta.

La vaccinazione protegge dai tipi di HPV che più frequentemente causano il tumore del collo dell'utero, ma non da tutti. Per questo motivo è importante fare regolarmente lo screening anche se si è vaccinate contro l’HPV, con la sola differenza della posticipazione all’età di 30 anni della prima chiamata a partecipare allo screening per le donne (a partire da coorte 1996) che hanno aderito alla campagna di vaccinazione anti-HPV nel loro dodicesimo anno d’età.

Volantino screening HPV

Lettera d'invito e opuscolo informativo dell'Ulss 20 per partecipare allo screening per la prevenzione del tumore del collo dell'utero

Scarica [.pdf] 0,1 Mb
Ministero della Salute - Vaccinazione contro il Papillomavirus umano

La vaccinazione in Italia è consigliata e offerta gratuitamente alle ragazze entro il 12° anno di età. A fianco dello screening, la vaccinazione anti Hpv può efficacemente contribuire a ridurre l’impatto del cancro del collo dell’utero, che rappresenta la prima forma tumorale riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione: quella da Papillomavirus umano

Link esterno
Osservatorio Nazionale Screening. Le 100 domande sull'HPV

Si tratta di tre documenti di domande e risposte sul papillomavirus umano (HPV). Due sono rivolti sia alle utenti sia agli operatori dei programmi di screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, dei consultori e degli ambulatori vaccinali. Un documento è rivolto ai soli operatori.

Scarica [.pdf] 0,3 Mb
Ultimo aggiornamento: 24/02/2021
Condividi questa pagina:
Ricerca nel sito
pin SCREENING: AVVISO

Gli screening oncologici sono attivi: tutte le persone aventi diritto residenti nell’AULSS 9 ricevono a domicilio la lettera d'invito a partecipare allo screening della mammella, eseguendo una mammografia, allo screening del colon retto, effettuando l'esame per la ricerca del sangue occulto fecale, e allo screening cervicale tramite il pap test o il test HPV. La Segreteria degli screening oncologici è consultabile dal lunedì al venerdì, chiamando al 045 671 2016 (ore 8.00 - 16.00), o scrivendo alla e-mail coordscreening@aulss9.veneto.it