L' Attività di screening di primo livello è ripartita
Sono ripresi lo screening mammografico, del colon retto (ricerca sangue occulto fecale) e cervico uterino (pap test e test HPV).
Tutte le persone coinvolte vengono contattate con i consueti canali (inviti con lettera), dando priorità alle persone i cui gli appuntamenti fossero stati sospesi. Non è ripartito lo screening PFAS per quanto riguarda i prelievi ematici, mentre sono ripresi i questionari con modalità telefonica per gli utenti il cui appuntamento era stato sospeso.
Nell'ambito del programma di screening PFAS, sono riprese le visite di secondo livello cardiologico ed anche le visite di secondo livello internistico/endocrinologico, quest'ultime con modalità in telemedicina. Gli utenti saranno contattati telefonicamente dalla segreteria per il nuovo appuntamento.
"To screen" significa "setacciare, vagliare, selezionare": in ambito medico, vuol dire andare a cercare, tra le persone che non hanno disturbi o sintomi, quelle che potrebbero avere una malattia in fase iniziale o un precursore della malattia.
Molti tumori impiegano parecchio tempo, anche anni, prima di provocare disturbi evidenti: i test di screening sono esami semplici e di rapida esecuzione che permettono di intercettarli nelle fasi iniziali, in cui ancora non danno sintomi. Anticipare la diagnosi consente di offrire un trattamento tempestivo, che in molti casi è meno traumatico e dà maggiori probabilità di guarigione.
Tre sono gli screening oncologici che, in base alle attuali evidenze della ricerca scientifica internazionale, sono in grado di ridurre la mortalità dovuta ai rispettivi tumori: screening del tumore del collo (cervice) dell'utero, screening del tumore del seno, screening del tumore del colon retto.
Nel 2001 l'Italia ha inserito questi tre screening nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), ovvero tra le prestazioni che il Sistema Sanitario Nazionale è tenuto a fornire ai tutti i cittadini (in determinate fasce di età).
Sulla base di queste evidenze ed in linea con le raccomandazioni ministeriali, l'ULSS 9 offre ai propri assistiti la possibilità di partecipare gratuitamente ai Programmi organizzati di screening oncologico, accreditati dalla Regione Veneto e costantemente controllati sotto il profilo della qualità.
I Programmi prevedono l'offerta gratuita dei test di screening, tramite una lettera di invito personale che verrà inviata a casa, a tutti i cittadini residenti nel territorio dell'ULSS 9, in determinate fasce di età (in cui l'efficacia dello screening è maggiore) e ad intervalli di tempo prestabiliti (diversi a seconda dello screening ed anch'essi scelti sulla base delle evidenze scientifiche).
Gli eventuali approfondimenti e trattamenti che si rendessero necessari dopo il test di screening, sono anch'essi gratuiti ed organizzati all'interno del Programma.
Per massimizzare l'efficacia dello screening è importante che i test vengano ripetuti regolarmente nel tempo, secondo le raccomandazioni del Programma.
I test sono gratuiti e non serve l'impegnativa medica, basta portare con sé la lettera di invito (oltre alla tessera sanitaria). È inoltre possibile ottenere un certificato per giustificare l'assenza dal lavoro.
I programmi di screening hanno effetti benefici dimostrati per la salute della popolazione a cui vengono offerti. Nei Paesi in cui è stato introdotto il Paptest, l'incidenza e la mortalità del tumore del collo dell'utero si sono considerevolmente ridotte; anche gli screening dei tumori del seno e del colon retto si sono dimostrati efficaci nel diminuire la mortalità legata a queste neoplasie.
Inoltre una diagnosi precoce permette di giovarsi di terapie chirurgiche e mediche più accettabili e conservative, con un minor ricorso a interventi demolitivi (ad esempio, l'asportazione dell'utero, dell'intera mammella o di un tratto di intestino), e offre di conseguenza una migliore qualità di vita alle persone in cui la diagnosi viene posta tramite screening.
Tuttavia bisogna tenere presente che gli screening, come tutti gli esami medici, presentano dei limiti, e possono quindi comportare anche effetti negativi: preoccupazione ed ansia immotivate nel caso di test positivi non confermati dai successivi approfondimenti; falsa rassicurazione nei rari casi in cui il test di screening risulta nella norma, ma è invece presente un tumore o un suo precursore; terapie o accertamenti invasivi per lesioni che si rivelano benigne o che presenterebbero comunque un decorso molto lento.
Sebbene la periodica ripetizione dei test permetta di diagnosticare buona parte dei tumori prima che compaiano dei sintomi, può raramente capitare che alcuni tumori si manifestino con segni clinici nell'arco di tempo che intercorre tra due test di screening.
Per questo motivo, è molto importante segnalare al proprio medico curante eventuali disturbi che insorgessero nell'intervallo tra un test di screening ed il successivo, e rivolgersi all'Ufficio Coordinamento Screening per programmare eventuali ulteriori controlli.